Da Trevignano Romano a Campagnano di Roma

Seconda Tappa

La tappa più lunga. Anche la più varia. Laghi, fiumi. Coni, crateri. Monti all’orizzonte, prati ai piedi.

La Via Francigena e la via Amerina. Spazio e tempo, dilatati, a cominciare dal cielo, più ampio del previsto e del prevedibile.

Come tutte le altre tappe, anche questa può essere frazionata e scelta per farne un solo viaggio, ma la sua collocazione la elegge invece come vera e propria tappa di collegamento e trasferimento, un’opportunità per entrare nel clima di un pellegrinaggio o nell’atmosfera di una viandanza, nel fascino di un ritorno al passato ma anche in quello di un ritorno al futuro, aggrappati alla natura come fonte di aspirazione alla vita, e non solo di ispirazione alla vita.

Durata h. 8
Difficoltà Intermedia
Distanza 25,2 km
Dislivello +410 metri; -300 metri
Alt. massima 300 metri
Alt minima 160 metri
Asfalto 7,42 km

Paesaggio geologico (di Sandro Conticelli)

Si sale all’interno del cratere di Trevignano attraverso la stratigrafia dei prodotti piroclastici e lavici che costituivano il margine settentrionale della caldera di Bracciano. Durante la salita s’incontrano alternanze di colate laviche e lapilli stratificati, derivati da caduta balistica legata ad attività vulcanica stromboliana. Raggiunta a Malpasso la sommità del bordo del cratere, il Cammino torna a snodarsi attraverso un paesaggio costituito prevalentemente da coni di scorie e lambisce Monte dell’Olmo e Monte Agliano. Avvicinandoci a Monterosi si entra nei prodotti più recenti (130-80 mila anni) dell’attività del complesso vulcanico sabatino. Si cammina su un altipiano costruito dalle ignimbriti dei vulcani antichi di Morlupo (600-500 mila anni) e del vulcano dei Sabatini meridionali (500-400 mila anni), rispettivamente il “tufo giallo della Via Tiberina” e il “tufo rosso a scorie nere”, sigillati da un plateau lavico recente legato agli espandimenti lavici di Monterosi e Prato della Fontana. Le ignimbriti s’incontrano lungo il Cammino quando il percorso scende leggermente di quota per oltrepassare le zone prossimali del fosso del Treja e risalire verso Campagnano Romano, entrando così nei prodotti dell’attività del vulcano di Sacrofano, attivo tra 300 e 200mila anni fa.

Punti critici

E’ la tappa più lunga, ma nella variante della via Amerina può essere accorciata di 2 km; lungo il percorso non c’è acqua, i punti di rifornimento sono a Trevignano, Monterosi, Parco del Treja e, nella variante, il bar su via del Pavone.

Note

una variante, quella della via Amerina, che abbrevia il percorso di 2 km.

Alloggi

Monterosi (Via Amerina)

  • Podere Bianca Maria, via Campo dell’olmo 1460, tel. 335.7192582 ( no ristorazione appartamenti uso cucina e piscina lungo la via Amerina)

Come arrivare a Monterosi:
fermata autobus Cotral (direzione Roma e Viterbo),

Campagnano:

Come arrivare a Campagnano Romano:
fermata autobus Cotral (Roma -Viterbo)

Collegamenti Utili

IL CAMMINO DEI VULCANI

L'itinerario pensato per un turismo naturale, culturale e scientifico, con l’obiettivo di mostrare e valorizzare il territorio della Tuscia, nella storia e nell’ambiente.
Da Oriolo Romano a Trevignano Romano
Da Trevignano Romano a Campagnano di Roma
Da Campagnano di Roma ad Anguillara Sabazia
Da Anguillara Sabazia a Manziana
Da Manziana a Sambuco
Da Sambuco a Cerveteri

Tappa 1
Tappa 2
Tappa 3
Tappa 4
Tappa 5
Tappa 6